47° EDIZIONE DE “LA MORTE DEL GIUSTO”

Grande, meditativa e sacrale, la Passione Vivente “La Morte del Giusto” la sera del Venerdì Santo, GRAZIE a tutti coloro che hanno permesso di rappresentarla, dai costruttori alle sarte, dai tecnici ai responsabili della sicurezza, dal servizio d’ordine alle forze dell’ordine, dalla Delegazione Pontificia ai rappresentanti delle istituzioni civili e militari, GRAZIE a S.E. Mons. Fabio Dal Cin che ha partecipato con intenso fervore, GRAZIE a tutto il gruppo recitante.

Quante esistenze umane stramazzano a mordere la polvere; sono le cadute della solitudine…
Ecco allora che sotto il peso della croce sale sola, al Calvario, la donna quando è maltrattata e offesa, quando è ferita e colpita a morte…

Dio non ha creato la donna dalla testa dell’uomo perché la dominasse, né dai suoi piedi perché fosse calpestata, ma dal suo fianco perché fosse sua eguale. “San Tommaso D’Aquino” .
Questa 47° Edizione è stata dedicataalla moltitudine di donne vittime di ogni forma di violenza, fino all’estremo, ignobile atto del femminicidio, in questa nostra società egoista e possessiva, pronta all’immediata commozione ma che, troppo spesso, per ignavia, se ne lava le mani.

…Con viso dolente, simile ad ogni volto della fiumana di bambini usati, deportati e uccisi in molteplici situazioni di violenza, nelle troppe ignobili guerre senza senso innescate dalla cattiveria del potere umano; solo un fanciullo accompagna la donna. TRISTE PINNACOLO DELLA MAREA DI CROCI DELL’UMANITA’.
“Guardatevi dal disprezzare qualcuno di questi piccoli… disse Gesù, perché allo stesso modo, il Padre vostro che è nei Cieli, non vuole che uno solo perisca” … ed ancora Gesù disse: “Lasciate i piccoli fanciulli e non vietate loro di venire a me, perché di questi è il regno dei Cieli” Dal Vangelo secondo Matteo (18/19)
Ed ancora, continua la dedica di questa 47° edizione, ad ogni bambino… usato, calpestato, deportato e ucciso per mano dei tanti, disumani “Erode” del nostro tempo, pronti ad ogni nefandezza in nome di chissà quali bisogni di potere.